Ho pensato immediatamente a spinaci in incognito e cavoletti di Bruxelles camuffati da polpette, quando ho letto che il tema del mese di febbraio per il blog di Yoga Hub Trento è la maschera.
Genitori ed insegnanti spesso mi chiedono se mascherare o nascondere frutta e verdura nel cibo dei piccoli è davvero una strategia efficace per favorire una sana educazione alimentare. Online si trovano mille trucchi per rifilare ai bambini ogni tipo di vegetale, che nella sua forma originaria sarebbe rifiutato o mangiato solo sotto minaccia, ma questa, parola di esperta del comportamento alimentare, non è una soluzione al problema dei palati difficili.
Convertire un bambino che non ama le verdure in un entusiasta dei vegetali è un percorso lungo, non ci sono scorciatoie, ed è necessaria una buona dose di pazienza. I bambini non amano alcune verdure e alcuni tipi di frutta spesso a causa della loro consistenza, ma soprattutto del gusto amaro o acido che li caratterizza. I piccoli infatti hanno una predilezione per il gusto dolce e i cibi grassi, che ricordano il latte materno e tendenzialmente per istinto di sopravvivenza sono neofobici, non amano le novità soprattutto in fatto di alimentazione.
E’ necessario però iniziare ad educare il loro palato fin da subito. I più resistenti a sperimentare con i vegetali sono recuperabili ad ogni età, se ho fatto amare le rape rosse a mio marito a quasi 40 anni, c’è speranza per tutti!
Ecco alcune regole da seguire per favorire l’educazione alimentare dei bambini:
- Non costringere il bambino a mangiare le verdure, si ottiene la reazione opposta e su quel cavolfiore appena sbocconcellato, dopo un’ora di trattative, puoi metterci una pietra sopra.
- Proponi l’alimento non amato, almeno per 10 volte (1 o 2 volte a settimana) mettendone all’inizio piccole quantità nel piatto, senza insistere. Prova a cambiare metodi di preparazione.
- I bambini hanno la tendenza ad essere neofobici, lo so l’ho detto prima, ma si fidano di chi è simpatico e degli adulti di riferimento. Mangia le verdure con il sorriso, sottolineando cosa ti piace di quella carota dolce e croccante o di quella fresca e sugosa pesca e coinvolgi tuo figlio nella conversazione chiedendo la sua opinione. In casi estremi invita a pranzo ripetutamente bambini amanti delle verdure, il vostro piccolo non resisterà ad emulare l’amico erbivoro entusiasta.
- Sfrutta tutte le occasioni in cui tuo figlio è distratto dal gioco o da un cartone animato oppure è molto affamato per mettergli davanti una ciotola di pomodorini o carote, le mangerà senza troppo pensarci con lo stesso gusto di un sacchetto di patatine.
- Proponi un arcobaleno di colori, ma attenzione, tra loro gli alimenti non devono mescolarsi, ai bambini per qualche motivo proprio non piace.
- Coinvolgi il bambino nella preparazione del cibo.
Gioca, il cibo è nutrimento ma anche un piacere. Il bambino un po’ alla volta sperimentando le verdure interiorizzerà l’idea che è “una persona che mangia a ama i vegetali” e continuerà ad esserlo anche da adulto.
Snack salutari e divertenti:
- Bastoncini di carota e patè di piselli (le carote tagliate, tenute in frigo in un vaso di vetro con acqua, restano croccanti per alcuni giorni).
- Fette di mele con cannella (una spezia dolce spesso amata dai piccoli) e burro di mandorle.
- Lollipop di banana e cioccolato da tenere in frigo o freezer.
- Animaletti fatti con gallette di mais con crema d’arachidi, banana, uvetta e mirtilli.
- Nanacream, un frullato di banana surgelata (idea geniale per salvare le banane troppo avanti con la maturazione), latte vegetale e lamponi. Ecco qui la frutta si camuffa da gelato, ma non ci sono zuccheri aggiunti e il sapore è autentico.
Questi snack sono perfetti anche per gli adulti. Sono proprio curiosa di sapere com’eri da piccola, le mangiavi le verdure? E se sei mamma hai altre dritte per favorire l’educazione alimentare dei piccoli? Lascia un commento.

Sono Laura, una psicologa clinica, esperta nell’educazione del comportamento alimentare, nella promozione del benessere e la prevenzione di disturbi correlati a sovrappeso e obesità. Il mio lavoro mi permette di aiutare le persone che vogliono modificare il loro stile di vita, acquisire sane abitudini e perdere quelle cattive. La volontà e le informazioni spesso non sono sufficienti per iniziare e mantenere nel tempo una sana abitudine, come mangiare meglio, fare più movimento, dormire bene e in generale voler bene a sé stessi. È necessario lavorare sull’autostima e sulla consapevolezza del significato delle nostre azioni, in pratica capire perché decidiamo di agire e comportarci in un certo modo. Oltre a percorsi psicologici di sostegno alla dieta per adulti e bambini in casi di obesità, diabete e celiachia, lavoro con insegnanti, gruppi di genitori e adolescenti promuovendo il tema della Body Positivity. Adoro cucinare, ho una vera e propria collezione di libri di cucina naturale in tutte le lingue e amo organizzare la mia spesa, per acquistare il più possibile in modo consapevole e giusto per me stessa e per l’ambiente.
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