COME L’ELEMENTO ETERE SI MANIFESTA NELLA MATERNITÁ E NELLA NASCITA

Sottile e impalpabile, l’etere è l’elemento che nella tradizione antica si andava a sommare a fuoco, terra, aria e acqua. Denominato anche quintessenza, è il più sottile ed impalpabile dei cinque elementi; è considerato la sostanza dell’universo, dei corpi celesti che si muovono nella circolarità e ciclicità, manifestandosi nell’eterno ritorno delle stagioni e nell’alternanza di giorno e notte.

Le sue caratteristiche vengono descritte come quella di essere illimitato e vuoto, potenzialmente contenitore e contenuto, peculiarità che fanno percepire un senso di espansione.

Questa descrizione può farci intuire il legame con l’esperienza della donna che attraversa la maternità: la forza generatrice, che contiene e si espande per accogliere il bambino nel grembo, dopo essere stata a sua volta contenuta nel grembo della propria madre, in un movimento di ciclicità.

APRIRSI AL SENTIRE ED APRIRSI ALLA VITA

L’elemento etere evoca un sentire emotivo e sensoriale di profonda libertà ed abbandono, portando con sé una maggiore sensibilità e ricettività. Quanto questo viene esperito dalle donne in attesa! Abbiamo già visto come gli altri quattro elementi portino con sé delle profonde trasformazioni nell’emotività della madre. L’idea di etere ne raccoglie-contiene i moti e le inclinazioni ed al contempo si insinua in essi e li porta ad una consapevolezza ancora maggior e profonda.

Aprirsi al proprio sentire è aprirsi alla vita e all’accettazione dell’Altro e diverso da sé, del bambino che il corpo della madre nutre, culla, protegge.

La gravidanza è un’opportunità di riconoscere e scoprire tutti gli elementi, di muoversi con loro, e questo è reso possibile dall’ascolto dei propri bisogni più intimi e reconditi.

PRESENZA E CONSAPEVOLEZZA: VIVERE CON PIENEZZA IL MOMENTO

I suoni che ci “toccano” ci influenzano in modo profondo anche se impercettibile; l’armoniosa melodia, quando domina l’equilibrio tra i diversi elementi, può offrire uno strumento di rilassamento, con effetto benefico e calmante.

Ti invito a provare ad ascoltare il tuo corpo, le vibrazioni che lo attraversano, fluidamente e liberamente; Il tempo dell’ascolto è un tempo in salita: inizialmente può essere faticoso: non siamo abituati ad esso, siamo soliti riempire i vuoti e i silenzi; ma la calma crea spazio nella mente e ci connette con quello che ci circonda.

Puoi provare a sdraiarti all’aria aperta ed osservare il cielo, mettendoti sinceramente in ascolto di ciò che è attorno e dentro di te; potresti avvertire il senso di appartenenza al tutto, il suono dell’aria, il movimento delle nuvole, il contatto con la terra…

Leggerezza e pesantezza, vuoto e pieno, piccolezza e grandezza, calma e rispettoso timore…

Puoi portare poi con te, tornando alla tua vita, queste sensazioni e queste immagini, ed essere consapevole di poter ri-vivere questa dimensione di fluidità, energia e calma quando ne avverti il bisogno.

Vivere il momento è saper cogliere una nuova armonia che potrà permetterti di lasciar fluire gli elementi che già sono.

VUOTO, POSSIBILITÁ ED APERTURA NEL VIAGGIO DELLA NASCITA

Questa esperienza prepara la madre al momento del parto, all’inizio di una nuova avventura, in cui incontrerà in modo nuovo e diverso il proprio bambino e sé stessa.

L’elemento etere racchiude in sé aria, acqua, terra e fuoco; e così come li contiene racchiude in sé tutti gli ormoni che essi includono portandoli a nuove, variegate e diverse combinazioni. La nascita è il momento in cui la madre ha bisogno di sentire questa sinergia, per abbandonarsi totalmente, in modo fluido e libero.

Ѐ uno spazio in cui il tempo scorre e contemporaneamente sembra fermo; è incontro con l’indefinito che però contiene tutto; è dimensione in cui sentire in modo profondo e potente ed al contempo perdersi; è momento di essere e sentire non di pensare e fare.

La nascita richiede l’ accettazione di tutto quello che c’è dentro di te.

“L’apertura fisiologica avviene attraverso di te.

Chiede tempo, è un processo graduale.

Chiede forza.

Chiede abbandono.

Chiede amore.

Chiede coraggio”

Verena Schmid

Se hai desiderio di condividere e raccontare le tue impressioni ed il tuo sentire siamo in ascolto rispettoso e accogliente.

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