La vita è sempre piena di impegni, lavoro, casa, famiglia, attività fisica e tanto altro. Nonostante tutto, stiamo sempre lottando per essere i migliori in qualcosa e questo capita ancora di più sul posto di lavoro, dove esiste molta competizione e si richiedono persone multifunzionali. Tante volte assumiamo più compiti di quelli che possiamo portare a termine e non raramente c’è chi subisce maltrattamenti da capi doppiamente stressati.
Quante volte ci siamo sentiti in colpa o addirittura inadeguati per non riuscire a fare tutto quello che pensavamo di dovere fare? Se non valutiamo bene fino a dove possiamo arrivare, corriamo il rischio di essere travolti dall’ansia, stress e di conseguenza sviluppiamo malattie.
È bene aprirsi all’esterno e verso gli altri, conquistare un buon lavoro, essere produttivi e competitivi, ma è fondamentale dare attenzione alle nostre necessità e creare spazio per mettere in pratica tutte le belle cose che impariamo quotidianamente sulla buona salute.
UNA NOVITÀ SULLA SALUTE MENTALE
Quest’anno l’OMS (Organizzazione Mondiale di Salute) ha riconosciuto la Sindrome da Burnout come un fenomeno da stress lavorativo e non più una malattia mentale. Da gennaio 2022 entra nel nuovo elenco, Icd-11 (International Classification of Diseases), inserita nel capitolo: Fattori che influenzano lo stato di salute.
Questa sindrome è caratterizzata da ansia e stress sul posto di lavoro, che gestiti in maniera inadeguata portano senso di debolezza energetica, esaurimento, aumento dell’isolamento dal proprio lavoro con sentimenti di negativismo o cinismo e ridotta efficacia professionale. La conferma deve essere data da professionale qualificato, escludendo altre patologie psicologiche.
Questo fenomeno passa ad essere di responsabilità delle imprese, e l’idea è creare posti di lavori psicologicamente più sicuri e dipendenti più sani. Speriamo in grandi risultati.
L’AYURVEDA NELLA SINDROME DA BURNOUT

Nell’ayurveda la capacità di ascoltare e parlare si regge sull’elemento etere, che insieme all’aria formano il dosha Vata: quando in squilibrio porta stress, ansia, paura, insonnia, problemi di memoria, alimentari, digestivi, dolori ossei e muscolari.
Non esiste una dieta o una tisana che ridurrà i sintomi come per magia. L’Ayurveda ci invita a guardare dentro ed ascoltare i segnali del corpo. Consiglia di creare spazio e tempo per prendersi cura di sé stessi. Imparare a dire no quando necessario è un grande passo verso la salute che tanto cerchiamo. Quindi ascolta il tuo corpo, parla apertamente dei tuoi limiti, prenditi i tuoi spazi senza paura. Chiedi aiuto se necessario, ti accorgerai che il mondo va avanti anche senza di te.
Il pranayama è un ottimo strumento per equilibrare Vata. Respirare con coscienza calma l’ansia e ti collega agli strati più profondi di te stesso. Imparando a padroneggiare il respiro e lasciando andare le cose, sarai più consapevole delle tue emozioni e presto imparerai a gestirle più facilmente. Dopo la pratica di respirazione consapevole, medita sul tuo stato di salute e le condizioni in cui ti trovi nella quotidianità. La risposta è dentro di te, ascoltati!
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Usa le sue conoscenze e passioni per aiutare le persone a ritrovare il benessere fisico e mentale attraverso la consapevolezza del sé. Per il blog di Yoga Hub condivide gli insegnamenti dell’Ayurveda, una parte importante delle antiche scritture Veda, che insieme allo Yoga ci mostra un modo di vivere in armonia con la nostra natura e tutto quello che ci circonda.
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