Anahata chakra, suono incausato
Con anahata chakra ci “spostiamo” alla triade c.d. superiore, di cui esso costituisce le fondamenta. Il legame con il primo chakra è evidente: alla stabilità data dal soddisfacimento delle esigenze primarie di sopravvivenza, si aggiunge quella donata dall’equilibrio emozionale. Il significato del termine sanscrito che lo designa indica quel suono che si produce senza il contatto tra due oggetti. Un’armonia dunque indipendente da fattori causanti; per questo, anahata si può tradurre come “incausato” o “non colpito”.

Curiosa di natura e ballerina nei sogni di bambina, con lo yoga ha trovato la sua dimensione ideale, potendo conciliare la sua passione per lo studio con la ricerca della flessibilità corporea. Infatti, all’approfondimento della teoria (si è specializzata con il Master in YogaStudies. Corpo e Meditazione nelle tradizioni dell’Asia dell’Univerità Ca’Foscari di Venezia) ha affiancato la formazione da insegnante di yoga. Si è inoltre diplomata all’Accademia di Raja Yoga di Ananda Assisi, acquisendo e imparando a trasmettere le tecniche meditative insegnate da Paramhansa Yogananda. Continua incessantemente a studiare e a sperimentare; convinta che la meditazione e la pratica della presenza sia la chiave per un’espansione della consapevolezza.